Le parole di Aldo Ferrara di Confindustria
Operare in un contesto economico globale è una sfida. La competizione è più accesa, ma le opportunità date dalla scelta di guardare al mercato internazionale sono infinite.
Scrivere, quindi, di internazionalizzazione significa ragionare su due volti della medaglia: da un lato le difficoltà, oggettive, a cui ogni impresa dovrà far fronte, dall’altro le potenzialità di crescita che dall’estero possono arrivare migliorando, ovviamente, le performance e quindi i risultati.
Visibilità, riconoscibilità, capacità di soddisfare le richieste del cliente e di far giungere i prodotti a destinazione, capacità produttive adeguate: internazionalizzare è sintesi di capacità gestionali, imprenditoriali e di programmazione. Scelte mirate, frutto di attenta pianificazione, costruite seguendo il filo rosso che unisce capacità di comunicare e capacità di produrre con qualità. Per alcuni settori merceologici specifici, poi, il prezzo del prodotto al dettaglio, spesso e volentieri, è una variabile che poco influenza i volumi di vendita. Che si tratti di cibo, lusso, moda, chimica e farmaceutica, o di tanti altri settori, l’industria italiana ha l’obbligo di competere sulla qualità.
Questo discorso vale soprattutto per le aziende italiane che operano nei settori ad alto valore aggiunto, quelli cioè che fanno della qualità nella progettazione e nella realizzazione del prodotto un carattere distintivo, oggi hanno l’occasione di aggredire i mercati internazionali con ottime possibilità di successo. Perché ciò avvenga c’è però bisogno di una presa di coraggio da parte delle imprese: la digitalizzazione dei processi produttivi, la competenza digitale dei lavoratori e degli amministratori, l’attenzione agli strumenti di comunicazione e di controllo della strategia digitale, gli investimenti in ricerca e sviluppo sono i cardini su cui imperniare un’internazionalizzazione efficace ed efficiente.
Non è un lavoro semplice, né tantomeno a buon mercato: richiede cura dei dettagli, a volte comporta una mini-rivoluzione nei processi produttivi o nelle dinamiche aziendali, si fonda sull’utilizzo di collaboratori esperti di news media e strategie di comunicazione online, nasce grazie allo studio dei mercati esteri. Ma i dati dimostrano che chi internazionalizza con serietà, raggiunge performance economiche elevate nel medio e nel lungo periodo.
Per questo è necessario stimolare piani come Industria 4.0 e tutte quelle iniziative che si inseriscono e sostengono questo percorso di crescita e sviluppo. In questo contesto non posso che augurare un grande in bocca al lupo anche a Studiokom pure per l’imminente lancio del suo nuovo sito Web.
Aldo Ferrara | Vicepresidente per Finanza e per la crescita e coordinatore del Comitato Scientifico Consultivo Piccola Industria